giovedì 30 settembre 2010

il cacatone da aquiloni


aquiloneLa storia di due ragazzi afghani emigrati negli Stati Uniti che sbarcano il lunario con lavori umili e saltuari. Ma la passione che accomuna i due giovani è, da sempre, rincorrersi felici nei prati con un aquilone in mano.  Certo, la loro è una vita difficile, sia da un punto di vista emotivo - costretti a convivere con la costante "saudade" per Kabul - sia dal punto di vista della flora batterica intestinale - dato che che in America, si sa, alla fine non è che si mangi poi cosi bene. Fatto sta che, vuoi per il nervosismo, vuoi per l'alimentazione sballata, i due poveri amici entrano in tunnel di colite dal quale stentano ad uscire. La cosa peggiore, poi, è che anche il loro passatempo preferito comincia a risentirne, e quella che da sempre era stata la loro più grande gioia e consolazione si trasforma gradualmente in un'emozione così difficile da gestire che i due ragazzi si cacano immancabilmente sotto ogni volta che impugnano un aquilone.
La faccenda si fa seria, ed anche il loro gastroenterologo di fiducia - interpellato sulla questione - è impietoso nella diagnosi: "Ragazzi miei, questo è un classico esempio di <<cacatone da aquiloni>>... Mi dispiace, dateve 'na calmata e cominciate a mangiare un pò meglio, sennò non se ne esce". Tuttavia, tutti i tentativi dei due amici di "tamponare" i loro turbamenti intestinali finiscono per fallire miseramente. E il costo dei pannoloni rende la cosa sempre più complessa da gestire.
Soltanto l'agognato rientro in Afghanistan ed una dieta strettissima a base di riso in bianco "alla Pashtun", riusciranno finalmente a regolarizzare come si deve la vita dei due giovani appassionati di aquiloni.


mercoledì 29 settembre 2010

ribecca la prima moglie


faraonaRomanzo che narra le vicende agrodolci di una coppia di sposini in viaggio di nozze in un motel "all-inclusive" a Manderley in Cornovaglia.
Lui, un ex chirugo dedito alle autopsie il cui primo matrimonio era fallito poichè la sera era solito portarsi il lavoro a casa, lei ingenua fanciulla che ignora il torbido passato coniugale dell'attuale consorte.
Le giornate di luna di miele scorrono dolci e serene, sino all'ultimo, rocambolesco giorno. Infatti, conoscendo la passione della sua sposa per la cacciagione, l'ex chirurgo acquista da un pollarolo locale 'na bella faraona di un paio di chili da fare ripiena, così da fare una sorpresa alla sua sposa. Tuttavia lo zelante coniuge non si limita all'acquisto e si incaponisce a spennare e preparare lui stesso la faraona nelle cucine del motel, utilizzando proprio quel bisturi che porta sempre con sé nel taschino della giacca, antico retaggio del suo sanguinolento passato.
Ma ecco che nel bel mezzo delle cruente operazioni, fa irruzione in cucina la nuova assistente dello chef assunta giusto da pochi giorni. "Cioè, ma guarda chi te vado a ribecccare quà in Cornovaglia! E col cappello da cuoca per giunta!", non si trattiene l'ex chirurgo davanti all'inattesa apparizione di quella che un tempo fu la sua signora.  Attimi lunghissimi durante i quali gli sguardi languidi dei due ex piccioncini si incrociano. Mille pensieri affollano la mente dell'uomo, l'antica passione sembra riaccendersi per un istante. Poi, le parole pronunciate dalla prima moglie e il ritorno alla cruda realtà: "E certo, l'animaccia tua, che come t'ho lasciato te ce ritrovo, cò 'sto cacchio de bisturi in mano!".


venerdì 24 settembre 2010

oroscopo scettico-dissociato

cerchio_oroscopo


Ho sempre un pò sofferto gli oroscopi. Li ho sempre trovati a volte troppo criptici, altre volte confusi, altre volte ancora ambigui. Come se potessero significare tutto ed il contrario di tutto. Ho sempre pensato "certo, se gli oroscopi fossero più concisi, magari ci si capirebbe qualcosa di più". Insomma, invece di perdere tempo a interpretare tutto 'sto ginepraio di astruse previsioni astologiche, mi sono spesso trovato a desiderare oroscopi più stringati, sintetici, inequivocabili, al limite composti da due o anche soltanto da una parola chiave.
Inoltre, a partire da qualche settimana (quando in spiaggia fui sollecitato involontariamente sull'argomento), ho cominciato a pensare ad un'altra faccenda. E la faccenda in questione è che ogni volta che mi viene letto un oroscopo, non posso evitare di pensare che l’astrologia si basi su di una grossa cantonata di fondo.
Infatti, la costruzione di un qualsiasi oroscopo è fondata sul sistema tolemaico (elaborato da quella viperaccia saccente in preda ad uno stadio confusionale di Claudio Tolomeo), che vede la Terra al centro dell’universo, e tutti i cinque pianeti assieme al Sole e alla Luna che fanno giro-giro-tondo attorno ad essa.
Ma per fortuna "e daje che te ridaje, pure 'e cipolle diventeno aje". E infatti, a questo strampalato sistema tolemaico subentrò, a suon di calci in culo, il sistema copernicano che pone non più la Terra ma il Sole al centro dell’universo e fu elaborato, appunto, da Copernico, le cui teorie furono convalidate nel corso dei secoli dal progredire dell’astronomia e dalla diretta osservazione dell’universo.
Tutto 'sto scherzetto sta a significare che, alla fine della fiera, tutti i possibili movimenti che gli astrologi considerano nelle loro congetture sono solo apparenti, dal momento che si basano sull’ipotesi erronea che la terra sia ferma come una boccia sulla sabbia, e tutto il resto si muova ruotando intorno ad essa.
A 'sto punto, arbitrario per arbitrario, mi son detto: "perchè non sviluppare un vero e proprio nuovo sistema di oroscopo, che si confaccia di più al mio temperamento e alle mie esigenze di sintesi ma che tenga anche conto di quanto appena esposto"?
Nasce così l'oroscopo scettico-dissociato, di cui provvedo a pubblicare l'edizione di questa settimana, sperando di fare cosa gradita per i lettori del mio blog.


24 / 30 settembre 2010

Ariete: Mi
Toro: Raccomando
Gemelli: Diffidate
Cancro: Degli
Leone: Oroscopi
Vergine: Dato
Bilancia: Che
Scorpione: Obiettivamente
Sagittario: Non
Capricorno: Significano
Acquario: Una
Pesci: Mazza

giovedì 23 settembre 2010

cruciverba di pinziettoni

CruciverbaVuoto












Orizzontali
1. Tennista come Johncroe
6. Prima persona singolare di "rhoare" ovvero pronunciare la lettera greca ρ
8. Terza persona plurale presente di "avere" ma senza l'h che tanto è muta e in fin dei conti inutile
9. Nome maschile molto simile a Luga
11. Un pò di mucche, ma di sesso maschile
13. Cognome di Carlo, ex compagno di banco di uno che stava in vacanza con me due estati fa
15. Precipitevolissimevolmente senza prepitevolissimevolmente
16. Ilk nomek propiok dik Pinziettonik
20. Fu moglie di Gou nella III Galassia di Moznz
21. Pupazzone spaziale cinematografico
23. Nhapoli
24. C.B.K. nelle sigle
26. Serve a fare il patèone di fegatone
29. Verso di pulcino nato a Nuoro
30. Opposta alla poppa ma non è la chiappa

Verticali
1. Altro nome di Costanzo
2. Coppia di consonanti a cazzo di cane
3. Nonno Nanni (iniziali)
4. Animale inesistente del Labrador con sei zampe ed un unico ciuffo di peli sull'ombelico, il cui verso fa schifo
5. Il soprannome di Elvi Preley
6. Ruggero Carosone (iniziali)
7. Hascoli sulle targhe
10. Si in francese, ma scritto parecchio male
12. Monosillabo che, se ripetuto, assume un'accezione diuretica
14. Quando è interrotto, lascia un pò così
15. Bella fica del cinema di Brass (iniziali)
17. Vulcano siculo femmina
18. Formano le teette
19. Onomatopea dello starnuto
22. Due lettere dell'alfabeto inglese
25. Tipo la boa, però fa male
27. Chatania
28. Nhovara
29. Accenno di pernacchia

( Soluzione )

venerdì 3 settembre 2010

m'è nata all'improvviso 'na canzone

Ma in fonno a che te serve 'na canzone
Te serve la matina pe' comincià a campà
E come quanno metti er rosmarino
Sopra l'abbacchio ar forno pe' fattelo aggustà
Te pare gnente ma a cantà d'amore
Tutta la vita pija più sapore

E nasce all'improvviso 'na canzone
Fiorisce sulla bocca come un fiore
Te senti un pò tenore e un pò poeta
E nun te accorgi quanto sei stonato

So' queste le dorcezze della vita
Che manco t'arivorti e è gia finita
E' tanto poco quello che ce da
E allora è mejo a mettese a cantà
E allora è mejo a mettese a cantà

Lasciate che ve nasca 'na canzone
Fiorita sulla bocca come un fiore
Tutti tenori, e tutti gran poeti
E che ve 'mporta d'esse 'n pò stonati

So' queste le dorcezze della vita
Che manco t'arivorti e è gia finita
E' tanto poco quello che ce da
E allora è mejo a mettese a cantà
E allora, su, mettemese a cantà

Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa
Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa

Tutti tenori, tutti gran poeti
Ma che ve 'mporta d'esse 'n pò stonati

So' queste le dorcezze della vita
Che manco t'arivorti e è gia finita
E' tanto poco quello che ce da
E allora è mejo a mettese a cantà
E allora, su, mettemese a cantà

Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa
Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa
Ra-ra-ra-raaa, ra-ra-ra-ra-ra-ri-raaa
Ra-ra-ra-raaa, ra-ra-ra-ra-ra-ri-raaa


So' queste le dorcezze della vita
Che manco t'arivorti e è gia finita
E' tanto poco quello che ce da
E allora è mejo a mettese a cantà
E allora, su, mettemese a cantà

Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa
Ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-ra-raaa
Ra-ra-ra-raaa, ra-ra-ra-ra-ra-ri-raaa
Ra-ra-ra-raaa, ra-ra-ra-ra-ra-ri-raaa


(Nino Manfredi)

mercoledì 1 settembre 2010

ebla



tempu tempu cerca de dormire
passa lentu non te resveglià
sogna sogna silenziosu entu
notte tempu bemme a repiglià
solu un istante portame lontanu

fori fori vola nellu mare
torna pieno delle cose sei
guardate e guarda la vita è nell'occhi
finu a quanno non te sveglierai
solu un istante portame lontanu

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

tempu tempu non me abbandonanare
gira lentu non me reguardà
cerca cerca la strae che me porta
giornu e notte sa dda retroa'
solu un istante stamme a me 'icinu

fori fori vola nellu mare
torna pieno delle cose sei
guardate e guarda la vita è nell'occhi
finu a quanno non te sveglierai
solu un istante portame lontanu

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

pensame a mi che staiu sola allora
pensame a mi che mò senza parlane
pensame a mi e lu pensiero senne 'a

(Lucilla Galeazzi)

rocky marlboro

Cigarette_smoke-1Rocky Marlboro.
Il cugino meno famoso di Rocky Balboa.
Proprio così, Rocky Marlboro.
L'unico pugile coi guantoni ingialliti dalla nicotina.
Già, Rocky Marlboro.
Il solo pugile che, invece di usare il paradenti, mastica foglie di tabacco come automatismo involontario.
Eh si, Rocky Marlboro.
Che sovrasta il suono del gong con un colpo improvviso di tosse catarrale e si domanda perchè l'avversario si avvia al suo angolo.
Insomma, Rocky Marlboro.
Che le prende di santa ragione perchè durante la ripresa si cerca in modo compulsivo l'accendino nelle tasche dei pantaloncini (che, peraltro, ne sono privi, figuriamoci se ci si può trovare un accendino, no?).
Tutto questo e molto altro ancora, è Rocky Marlboro.