martedì 19 febbraio 2008

il pugilato


guantoniMaggie: "Quando smetterà con questa vita?"
Frankie: "Ti riferisci alla boxe? Non smetterò mai. Mi piace troppo quella puzza."
Million Dollar Baby

Mi alleno in palestra come un murena in calore.
Sgobbo, fatico, trasudo ettolitri di sudore da fare concorrenza al fiume Nilo in piena.
Arriva il giorno dei guanti.
Salgo sul ring.
Prima ripresa dignitosa.
Però fatico a contenere il mio avversario.
Fatico troppo a stargli dietro.
C'è poco da fare.
Un minuto di intervallo.
Faccio ancora in tempo a scappare.
Ma quanto andava veloce?
Bong! Seconda ripresa.
Finto il sinistro, tiro il destro. Che finta del cazzo, ha capito tutto.
Non faccio in tempo a deglutire la saliva che mi arriva una ciavattata sul naso e vado giù dopo appena un minuto.
Penso: "Vabbè, non sono andato poi tanto male".
Poi penso "Ehm, il mio avversario, però, insomma... c'aveva quindici anni..."
Allora penso "Madonna, il mio avversario di quindici anni smerdava nei pannolini quando io frequentavo l'università e le corse dei cavalli".
Smetto di pensare e mi tocco cupo il naso un pò gonfio.
Uno spiraglio di ottimismo: "Non siamo noi ad essere trentasettenni, sono loro che sono quindicenni... Ma si! Quindicenni geneticamente modificati da una multinazionale malvagia che alleva terminator adolescenti da far trionfare nei mondiali di boxe per i loro sporchi traffici ed intrallazzi. Non può essere che cosi".
....
"Non sono andato poi tanto male", mi ripeto rassicurato.
...
La settimana prossima vedemo de trovà un dodicenne, va...


giovedì 14 febbraio 2008

oroscopo interessato

zodiacoNon ho mai creduto molto nell'oroscopo. Io sono nato sotto il segno dello scorpione ma se fossi nato sotto il segno del procione tutto sommato mi sarebbe andato bene lo stesso. Tanto non lo leggo. Chissà perchè poi? Forse perchè è da tanto che non compro un quotidiano. Ma no, un'oroscopetto pronto all'uso te lo trovi pure su internet, figuriamoci, e quello lo bazzico parecchio. Più probabilmente perchè troppo approssimativo. Alla fine ti lascia come un sapore di ostia sconsacrata e scondita in bocca, non ti da soddisfazione, ecchecacchio.
Proviamo così, invece:

Ariete: C'è da passare al Todis e prendere due casse d'acqua. Ah, anche il pane. Guarda un pò se ce la fai a passare alle Poste: ce sarebbe pure il condominio da pagare.

Toro: Telefona allo scorpione e senti che preferisce da cena. Dai una passata ai bagni.

Gemelli: Ci sarebbero da ritirare le analisi a via del Trullo. Non mi ricordo se ho pagato il ticket, in caso pensaci te, ok? Se ci vai di mattina presto magari da 'na scampanellata al Leone che abita da quelle parti, così ti da una mano per fare la spesa al mercato, visto che ci stai. Me serve frutta e verdura: pomodori pachino e un pò di zucchine (belle mi raccomando). Le sai fà le melanzane? Ma si prendi pure qualche melanzana. Poi, direi, arance e un pò di kiwi. Vabbè al limite vedi te, anzi no, fai a scegliere al leone che quello c'ha occhio.

Cancro: M'andresti a lavà la macchina? E' zozza zozza... Grazie!

Leone: Guarda, già mi sò messo d'accordo coi Gemelli, te li ricordi? So quelli uguali, non te poi sbaglià! Comunque ti passano a prende loro per andare al mercato a fare un pò di spesa, ok? Frutta e verdura come l'altra volta. Sceglila te, che quelli me pigliano tutta robaccia!

Vergine: Che c'hai 50 euro che t'avanzano? Vogliamo fare 100? Dai, vada per 100, m'hai convinto!

Bilancia: Ce la fai a passare lo swiffer nel salone? E' pieno de batuffoli de laniccia!

Scorpione: Rilassati, sei un uomo fortunato che ha tanti amici di tanti segni zodiacali che ti vogliono tanto tanto bene, non lo sapevi? Oggi è il tuo giorno fortunato e devi fare quello che cacchio ti pare. Ma senza fretta, con calma, oppure de fretta, come preferisci te. Ok? Ah quasi dimenticavo, che preferisci da cena? Pensaci con calma e fallo sapere al Toro che ti chiama dopo.

Saggitario: Eh si, bisogna andare a farsi cambiare quella roba al negozio dell'altra volta, te ricordi? Tiè, questo è lo scontrino.

Capricorno: E' una vita che ci sta quella robaccia da buttare depositata in cantina. Pensace te, chiama l'AMA, ingropponatela te, fai te insomma, ok?

Acquario: Ti rubo solo un minuto. Ci pensi te a fare il giro di telefonate per sabato sera? Grazie!

Pesci: Ce sò da stende i panni... Non aggiungo altro che tanto ci siamo capiti vero?

Ma si, probabilmente un oroscopo così lo leggerei.

lunedì 11 febbraio 2008

la zuppetta

croissantIn un mondo nel quale la pratica della colazione fuori dalle mura domestiche sta diventando sempre più comune e diffusa, quanti di noi - veramente - fanno la zuppetta con il cornetto nel cappuccino sul bancone del bar?

Pochi - dico io - preoccupantemente troppo pochi.

Cosa c'è, vi vergognate? Pensate sia un gesto fuori luogo? O forse vi mancano le basi teoriche di una corretta zuppetta, vi manca lo slancio di un imprinting iniziale?

Si è portati a credere che per effettuare una buona zuppetta con il cornetto nel cappuccino del bar - d'ora in poi semplicemente "zuppetta" - non ci sia bisogno di alcuna preparazione. Lo dico chiaramente: bisogna rifiutare con decisione questa spontaneistica rassegnazione ad una falsa etichetta, tanto approssimativa quanto odiosa.

La zuppetta è prima di tutto una tecnica che può diventare una vera e propria arte, a condizione di effettuare una buona preparazione psico-fisica. Eseguire una zuppetta tecnicamente perfetta non è facile e richiede impegno e dedizione.

Per iniziare la nostra preparazione, divideremo l'esecuzione della zuppetta in quattro fasi.

[1] PREPARAZIONE
Inspirare ed espirare lentamente aria, concentrandosi sulla sagoma del cornetto.
La mano destra si avvicina ad uno dei due corni del lievito che viene quindi afferrato utilizzando le dita indice, medio e pollice.
Avvicinare il cornetto alla tazza di cappuccino.

In questa prima fase - soprattutto nel periodo iniziale del vostro training - dovreste evitare di incrociare gli sguardi allarmati dei vostri vicini di bancone che staranno pensando "Wunderbar! Ma mica starà a fà proprio la zuppetta col cornetto?". Questo per evitare di perdere la concentrazione. Successivamente, quando sarete più sicuri di voi, sarà invece auspicabile cercare con lo sguardo chi vi sta vicino come per dire "Hai capito bene, sto proprio per inzuppare il cornetto nel cappuccino, alla faccia tua e di chi non fa la zuppetta!". Ricordate che l'autocoscienza psicologica è il primo fondamento di una zuppetta da antologia!

[2] IMMERSIONE
La mano destra comincia a piegare il polso verso il basso, sino ad immergere il cornetto nel cappuccino per circa un terzo del suo volume.
Reprimete la tentazione di estrarre immediatamente o in modo scomposto il cornetto dalla tazza, in modo che il cornetto stesso si infracichisca a dovere mentre la vostra salivazione raggiunga il giusto livello.
Effettuare un movimento circolare della mano destra nella schiuma del cappuccino per agevolare l'infracichimento del cornetto stesso.

[3] EMERSIONE
Dopo la fase di immersione la mano destra comincia l'estrazione del lievito dalla tazza. É una fase delicata. Mentre la mano destra si solleva bisogna scuotere il cornetto infracichito sul bordo della tazza, come se si stesse scuotendo un termometro ma molto delicatamente. Diciamo, per usare la metafora del termometro, che si deve passare da una temperatura di 37,4 C° a una di 37,2 C°. Superata la "sotto-fase termometro" dell'emersione, la mano destra ricomincia la sua salita, la bocca comincia a dischiudersi e il capo viene chinato dolcemente in avanti. Tutto questo senza strappi, in modo fluido.

[4] CONCLUSIONE
La mano destra effettua una rotazione completa portando il cornetto a fare il suo ingresso nella cavità orale che nel frattempo avrà raggiunto la massima apertura. Addentare ed allontare la mano destra con il cornetto in esubero in posizione di stand-by, pronto a dare luogo ad un nuovo ciclo di zuppetta (lontano dalla bocca, ma nemmeno con l'avambraccio del tutto steso, come se si tenesse in mano un cero votivo).
Deglutire, inspirare ed espirare emettendo il verso "mmmmhhhh...." possibilmente in maniera tale che sia udibile dai vostri vicini di bancone.

Con il tempo e la pratica si otterranno zuppette sempre migliori e stilisticamente corrette.
Studiate e, soprattutto, esercitatevi.

venerdì 8 febbraio 2008

sarà perchè ti sento così vicino

medium_rilkeSarà perchè ti sento così vicino
Che tutto il resto è passato e sfumato
eco lontana e indistinta, ci sei solo tu

Sarà perchè ti sento così vicino
che sono rapito, da te soggiogato
nè il vento, nè il tuono può scuotermi più

Sarà perchè ti sento così vicino...

Sarà...

Aò, ma non te poi spostà un pochetto
Me stai a dà il cordoglio alle recchie, porcoddue.

giovedì 7 febbraio 2008

calzini nuovi e carta velina



calzinihttp://files.splinder.com/1ee3b2dcf4a6caa81e687eb269d731fa.jpeg

Ci sono domande che non ci facciamo mai volentieri.
Questa è una di quelle che ti assale all'improvviso e che non ti dà tregua finchè non la formalizzi...

"Perchè nei calzini appena acquistati in uno, e solo in uno, viene messo all'interno un foglio di carta velina?"

Perchè?...
[...]
Perchè, perchè, perchè?...
[...]
La carta velina, poi... Così fragile, cosi mimetica, nascosta proprio lì... In un calzino nuovo...
[...]

Non mi demoralizzo, effettuo una ricerca con Google utilizzando come chiavi "calzino", "foglio" e "carta velina".

L'indagine non è delle più semplici, ma alla fine riesco ad identificare due ipotesi di base:

[1] Il foglio di cartavelina viene inserito nel calzino per dimostrare che il calzino stesso sia nuovo;

[2] Il foglio di cartavelina viene inserito nel calzino perchè il calzino fa parte di una gerarchia che noi non capiremo mai.

Non sono riuscito a trovare niente di meglio. Ho comuque escluso mie ipotesi troppo estreme come

[3] Il foglio di cartavelina viene inserito nel calzino da un alieno che lo usa come cartina tornasole per studiare il metabolismo di noi terrestri;

[4] Il foglio di cartavelina non esiste ed io sono pazzo perchè continuo a vederlo.

A questo punto ho limitato la mia attenzione alle sole ipotesi [1] e [2] e le ho prese in esame attentamente.

L'ipotesi [1] in realtà non mi convince molto. Il punto è che, se veramente il foglio di carta velina viene inserito nel calzino per dimostrare che sia nuovo, perchè allora viene inserito in uno ed un solo calzino? E l'altro calzino? E' di sesta mano?  Anzi, di settimo piede? Eh eh eh, non mi spiega questo dettaglio, non credete? E poi, scusate, se io vado a comprare un paio di calzini nuovi, in teoria ci dovrebbero essere altri metodi più efficienti per valutare il fatto che siano nuovi (il fatto che non puzzino, che non siano logori, eccetera)... Mah...

L'ipotesi [2] la trovo decisamente più convincente anche se troppo troppo generica. Il calzino è membro di una gerarchia misteriosa che sfugge alla nostra comprensione e per questo si distingue con un foglio di carta velina nascosto al suo interno. Una sorta di loggia massonica dei calzini? O forse ogni coppia di calzini è formata da un calzino "maior" (quello con la carta velina, con compiti, funzioni ed obiettivi che sfuggono alla comprensione umana) ed un calzino "minor" (quello senza carta velina). Certo, ripensandoci pure la [2], insomma, è un pò azzardata, no?

Mah...
[...]
Perchè, perchè, perchè?...
[...]

Ahia... Me sa che è la [4]...

la digestione

krksmllTorno dalla mensa - farfalle stracchino e zucchine - e apro un pagina di Wikipedia in modo quasi automatico:

"La digestione è quel processo chimico, meccanico e fisiologico mediante il quale un organismo eterotrofo trasforma il cibo ingerito in sostanze strutturalmente più semplici e più facilmente assimilabili."

Non mi sono mai sentito cosi eterotrofo come ora. Fisso il monitor, rivolgo con sospetto uno sguardo al mio stomaco eterotrofo infagottato e nascosto da [1] una maglietta di lana [2] una camicia di cotone [3] un maglione di lana.
Ritorno al monitor e continuo a leggere:

"Può essere intracellulare, se avviene in vacuoli interni ad una cellula, oppure extracellulare se avviene in una cavità digerente o all'esterno del corpo."

Ci penso appena due minuti. Nel mio caso non può che essere extracellulare, mi dico. Mi piacerebbe tanto avere la stessa digestione del Capitano Kirk di Star Trek, ma sì, non può che essere extracellulare. Sorrido rassicurato. Burp!

Rileggo da capo tutto quanto, "...trasforma il cibo ingerito in sostanze strutturalmente più semplici e più facilmente assimilabili"... No, c'è qualcosa che non mi torna. Del resto è scritto in qualsiasi sussidiario... Ma se noi siamo ciò che mangiamo, allora io sono "strutturalmente più semplice" di una forchettata di farfalle? Sono "più facilmente assimilabile" di un  intingolo stracchino e zucchine?... Mi ritornano in mente all'improvviso alcune immagini del film che ho intravisto ieri sera in televisione, "Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta"... Pesce grande mangia pesce piccolo, si dice così no?... Glom... Mi sento improvvisamente indistinguibile da un cartoccio di pastura da dare in pasto a qualche mostro marino dall'appettito baldanzoso... Uff... Mi telefona il mio capo: dice che sta scendendo per parlarmi di cose di lavoro...
Ritorno in me, mi ricompongo - giusto un'occhiata fugace, si lo stomaco sta li infagottato che cova come brace - e deglutisco come per dire "Amen"...
Domani mi porto solo un pò di frutta da casa. Ho deciso.