martedì 10 marzo 2009

il gala-teo e il gala-meo a tavola

galateoil gala-teo: lasciare sempre del cibo sul piatto da portata, abitudine antica quando la servitù mangiava in cucina dopo aver lavorato.
il gala-meo: se c'hai fame magnate tutto, e intendo tutto ma proprio tutto (vedi voce correlata sulla scarpetta).

il gala-teo: si tolgono i semi dal cocomero con la forchetta, si taglia con il coltello a dadi, poi si porta alla bocca.
il gala-meo: il cocomero? si mangia con le mani a mozzichi, i semi li sputi in faccia a chi sta seduto davanti e le cocce le passi sulle guance di qualche malcapitato che ti da le spalle. chiaro, no?

il gala-teo: staccare i gusci di mare sempre con la forchetta delicatamente, tenendo il guscio nell’altra mano.
il gala-meo: vai tranquillo con le mani. Eventualmente, usa il guscio delle cozze a mò di nacchera, se proprio ti senti un pò gigione.

il gala-teo: la scarpetta non si fa mai, in nessun caso.
il gala-meo: ma de chè... la scarpetta non si tocca: spaccate mezzo filone casareccio, rimboccati le maniche, ed utilizzalo per scarnificare il piatto da sughetti, intingoli e quant'altro ti sia precedentemente sfuggito.

il gala-teo
: l'aperitivo va servito in continuazione, senza attendere la presenza di tutti gli ospiti.
il gala-meo: quì il gala-meo concorda (e ci mancherebbe altro, aò): bevi finchè non ti gira la testa o finisce tutto.

il gala-teo: se il consommé è in tazza, sorseggiare con estrema lentezza e pudore.
il gala-meo: il consommé, se ti posso dare un consiglio, fattelo bum-bum, fidate... se proprio vuoi strafare, lasciatente un sorso in bocca e prima di deglutire fattici pure i gargarismi.

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