mercoledì 6 maggio 2009

pubblicità dissociata

schizoCiao, sono uno che nemmeno conosci e che non si ricorda bene che doveva dire.
Ma era una pubblicità?
Oddio non mi ricordo...
Scusate.


venerdì 17 aprile 2009

dedicato alla mamma

CavallinoDormi, dormi, dormi
Dormi almeno tu che puoi dormire.
Io penso a te, tu non pensare a me.
Tu pensa ad un cavallino d’argento,
tu pensa ad un trenino
che con i fari accesi ti diverte,
tu pensa ad una mano che t’accarezza.
Io penso a te,
tu non pensare a me.

(Andrea Pazienza)


martedì 7 aprile 2009

poesia d'amore

borisNessuno sarà a casa
solo la sera. Il solo
giorno invernale nel vano trasparente
delle tende scostate.

Di palle di neve solo, umide, bianche
la rapida sfavillante traccia.
Soltanto tetti e neve e tranne
i tetti e la neve, nessuno.

E di nuovo ricamerà la brina,
e di nuovo mi prenderanno
la tristezza di un anno trascorso
e gli affanni di un altro inverno,

e di nuovo mi tormenteranno
per una colpa non ancora pagata,
e la finestra lungo la crociera
una fame di legno serrerà.

Ma per la tenda d'un tratto
scorrerà il brivido di un'irruzione .
Il silenzio coi passi misurando
tu entrerai, come il futuro.

Apparirai presso la porta,
vestita senza fronzoli, di qualcosa di bianco,
di qualcosa proprio di quei tessuti
di cui ricamano i fiocchi.

(Boris Pasternak)

mercoledì 18 marzo 2009

metriòtes ovvero il senso della misura

risikoMetriòtes è un concetto greco che presuppone misura, equilibrio ed armonia nell'agire umano.
Il bere alcolici è un chiaro e sublime esempio di ciò che con la metriòtes è possibile realizzare.
L'equilibrio tra la sobrietà e l'essere ubriachi.
La giusta miscela tra condizioni e stati d'animo tanto diversi.
Ogni astemio conduce, in realtà, una vita sregolata contraddistinta da un pernicioso eccesso di sobrietà.
Egli dice: "non ho bisogno di ubriacarmi per fuggire dalla realtà".
Gli risponde, con equilibrio e metriòtes, il bevitore: "è vero, ma la mia idea di realtà comprende una buona bevuta di tanto in tanto".


martedì 17 marzo 2009

sei scapole?

doppio sensoTrovatevi sei scapoli.
Oppure, vai da un buon chirurgo e fattene asportare quattro.
Delle due, l'una.
Non si scappa.

indipendenza e dipendenza


thoughtful-bonobo_ridimensionareNon v'è dubbio che un lavoratore dipendente sia proprio la persona meno adatta a lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro... Troppo diversi...




martedì 10 marzo 2009

il gala-teo e il gala-meo a tavola

galateoil gala-teo: lasciare sempre del cibo sul piatto da portata, abitudine antica quando la servitù mangiava in cucina dopo aver lavorato.
il gala-meo: se c'hai fame magnate tutto, e intendo tutto ma proprio tutto (vedi voce correlata sulla scarpetta).

il gala-teo: si tolgono i semi dal cocomero con la forchetta, si taglia con il coltello a dadi, poi si porta alla bocca.
il gala-meo: il cocomero? si mangia con le mani a mozzichi, i semi li sputi in faccia a chi sta seduto davanti e le cocce le passi sulle guance di qualche malcapitato che ti da le spalle. chiaro, no?

il gala-teo: staccare i gusci di mare sempre con la forchetta delicatamente, tenendo il guscio nell’altra mano.
il gala-meo: vai tranquillo con le mani. Eventualmente, usa il guscio delle cozze a mò di nacchera, se proprio ti senti un pò gigione.

il gala-teo: la scarpetta non si fa mai, in nessun caso.
il gala-meo: ma de chè... la scarpetta non si tocca: spaccate mezzo filone casareccio, rimboccati le maniche, ed utilizzalo per scarnificare il piatto da sughetti, intingoli e quant'altro ti sia precedentemente sfuggito.

il gala-teo
: l'aperitivo va servito in continuazione, senza attendere la presenza di tutti gli ospiti.
il gala-meo: quì il gala-meo concorda (e ci mancherebbe altro, aò): bevi finchè non ti gira la testa o finisce tutto.

il gala-teo: se il consommé è in tazza, sorseggiare con estrema lentezza e pudore.
il gala-meo: il consommé, se ti posso dare un consiglio, fattelo bum-bum, fidate... se proprio vuoi strafare, lasciatente un sorso in bocca e prima di deglutire fattici pure i gargarismi.