mercoledì 17 settembre 2008

sasso e morde - prima puntata

gialloIl Demente Alter Bordelli la provò sol petto, compiutamente cruda e don il molto risolto su uva marte.

Li grattava bella ignora Madia Bulli doglie superata di Fobia Russi il giù moto giocoliere cella cita, conche bua rex campagna bel limneo Giribaldi e la ricedeva in chela sit azione scattosa topo cent’unni.

Erto, si con fuse ostato pier il nume, il Demente Bordelli di siculo con l’andrebbe dicono uscita.

Da uva ripida e petosa occhiuta, i cimbi aventi errano nei tavoli. Qual corto che avena da venti, ankara bullo, eva tatto via mosto giù pastoso bella campagna di scola che raccordava, i cappelli errano buondì sismi e ricchi, quanto lui sa ricordava don i cappelli funghi, pisci e nei chiome l’iban. Li tocchi spalancati errano a zorri, e lui li rammendava versi chiome li smeraldi. Letti a compatto? Toh, morse avena sparsa memori.

Il Datore Marchio Corti avvampò don pasto lento perso il Demente e la bua foce malta, lo scorse dai raccordi:

- "Bruto alfiere, Demente, la ignora é morda saffo carta col cugino. Don vi estate violetta sensuale, ma eva con sei ziette, ed é morda al terrine dell’anfiosso, direi quasi in contento rane. Pigiamo che l’assaggino, mente eva in pieno esen tizio de le due prostrazioni, sapeva bellissimo come volava germinare il giogo."

Il Demente Bordelli lo guadò cogliendosi i boccali e visse:

- "Aravamo astuti al limneo sconti fico Giribaldi in seme, pier cinque ani. Raccordo che avena luna pensione cortissima pier la mare natica, faceva rutti gli esercizi don la felicità don cui si cassava il roseto culle lebbra. Deh, Dator Corti, mi ha fasto luna certa in prigione rive darla costì."

Buoi, si affrescò a comprarla col lenza aiuole.

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