
Rodrigo, distinto signore di mezza età, da qualche anno accusa seri problemi alla vista: un occhio di vetro, il destro, e la cataratta al sinistro. Egli, da sempre, concupisce non ricambiato (e ti credo) la graziosa Lucia, promessa sposa al giovane Fermo."
A brutto cecato, piuttosto che andare con te mi faccio monaca! Anvedi questo...": c'è da dire che effettivamente su questo punto Lucia era stata da subito abbastanza chiara. Arrivato il giorno delle nozze, Rodrigo - coadiuvato dal fedele amico Griso - si confonde fra i banchi della chiesa ed attende l'entrata di Fermo, che però gli sfila davanti senza che lui, "accecato" dal livore, se ne accorga. All'ingresso di Lucia, Rodrigo inspiegabilmente si attiva e corre verso colei ch'egli credo Fermo, tenendo in mano una pignatta di seppie coi piselli, proprio mentre Griso grida: "
Fermo! E' Lucia...", ma il patatrac è ormai inevitabile: la sposa imbrattata, le residue possibilità di Rodrigo azzerate e la cerimonia rimandata. Toccante il monologo interiore finale del povero orbo che termina con le parole: "
'Sta stronzata, non s'aveva da fare".
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