domenica 25 gennaio 2009

scrivere una poesia

stuporeScrivere una poesia,
sempre è un colpo di mano sull'ignoto,
un penetrare svegli
nel mistero del sogno,
un prendere possesso della notte.

Aggiramento, azione di sorpresa
sulla nostra città profonda:
forzare la sua porta,
entrare fra le case addormentate,
scoprire il loro segreto.

Perciò una poesia
si scrive di soppiatto,
all'insaputa quasi di noi stessi;
è un contrabbando fatto sui confini
sorprendendo le scorte, è un furto sacro
in cui rischia la dannazione
o il bacio divino.

Perciò poetando non si deve quasi
vedere ciò che si scrive
nel tenebrore, nella dormiveglia,
nei frastagli del confine
che sono come i fiordi della mente
ove si penetra nei mari interni
molto addentro nei seni
di una soprannaturale calma.

(Giorgio Vigolo)

ti prego, lasciami andare

poesiaTi prego, lasciami andare:
il pensiero dell'alba
è in me così alto
che non occorrono boschi
per poter camminare.

Ti prego, lasciami vivere
questo assurdo pensiero,
questa passione intensa
non fa che ardere odio
entro le madri oscure
che tu fai piangere, amore,
soltanto per errore.

(Alda Merini)

giovedì 22 gennaio 2009

il ballatoio

tony maneroBalera di fortuna ricavata da un balcone sito sulla parte esterna di un edificio.
Nel ballatoio non ci si riesce a ballare in tanti, al massimo in due o tre.
E comunque ti vedono tutti.
Se la ringhiera è bassa, poi, nel ballatoio non conviene lasciarsi troppo andare,
ma soprattutto non conviene lasciarsi andare di sotto.
Un'altra cosa, occhio al volume della musica:
qualche condomino potrebbe farsi rodere il chiccherone
e decidere di bucarti le gomme della macchina
oppure di lasciarti un gatto morto sullo zerbino,
e tutto questo mentre te stai a fà Tony Manero in balcone, ennamo no?
Ho capito che non ti piace andare in discoteca, però...
Vabbè ci siamo capiti.
...
Stà a perde tempo in balcone, stà...

martedì 20 gennaio 2009

a zonzo

a zonzoGuardo gli asini che volano nel ciel
vanno a pascolo sulle nuvole
si divertono a fare i cigni nel ruscel
bianco come inchiostro

Vanno i treni sopra al mare tutto blu
e le gondole bianche sbocciano
nel crepuscolo sulle canne dei bambù
du-du-du-du-du

Queste strane cose vedo, ed altro ancor
quando ticchete-ticche ticchete-ticche
ticchete sento che è guarito il cuor
dall'estasi d'amor.

lunedì 19 gennaio 2009

salsa di peperoncini - piparieddi 'ca te fricanu 'n culu

Procurarsi ovviamente dei peperoncini altrimenti niente... Ed un barattolo di vetro munito di tappo di chiusura (tipo quelli dei sottaceti o della giardiniera che di solito vengono gettati nella spazzatura ma che invece massaie di mestiere ed altre più giovani e audaci ben sanno come riutilizzare), indi procedere nel seguente modo:

1) tagliare i peperoncini a pezzetti e mescolarli con un poco di olio extra vergine d'oliva in un piatto  (questa operazione di amalgama, per quanto non indispensabile, viene consigliata in quanto facilita le successive fasi operative, in particolare la n. 4, di cui non si farà comunque menzione...)

2) disporre sul fondo del barattolo di vetro del sale da cucina grosso per uno spessore di circa un centimetro e ricoprirlo con uno strato di foglie di basilico e di menta e, se piace, aglio a fettine... (ve piace, ve piace...)

3) a questo punto si procede mettendo i peperoncini nel barattolo di vetro facendo in modo che siano ben assettati; una volta riempitolo (o terminati i peperoncini poichè si crede che necessiti una notevole botta di culo affinchè le due cose si verifichino contemporaneamente... anche se non è detto) aggiungere olio extra vergine di oliva fino a coprirli completamente, dare una ulteriore assettata e chiudere il barattolo

Si consiglia di consumare la salsa dopo un paio di settimane dalla preparazione in quanto durante questo periodo di tempo avviene l'ormai popolarissima magia della contaminazione delle spezie di cui, volendo, se ne può ammirare anche l'evoluzione visivamente data la trasparenza del contenitore... si assicura che non si vedrà una sega ma avverrà...
Ed è questa la magia...
Bon appetit.

(Warren)

the days of wine and roses

wine_and_rosesThe days of wine and roses,
Laugh and run away,
Like a child at play,
Through a meadowland,
Toward a closing door,
A door marked never more,
That wasnt there before.

The lonely night discloses,
Just a passing breeze,
Filled with memories,
Of the golden smile,
That introduced me to,
The days of wine and roses,
And you...

(Johnny Mercer)

sabato 17 gennaio 2009