domenica 29 gennaio 2012

snob alla quarta

Tutti hanno il diritto di essere snob. È nella carta dei diritti dell’uomo, dopo la parte sull’eiaculazione.
Essere snob è un piacere che nessuno dovrebbe negarsi, è quella specie di sollievo che deriva dal sentirsi un gradino sopra al resto dell’umanità, non tanto per intelligenza quanto per esperienza mondana. È quell’atteggiamento di imperturbabile saccenteria che porta a non stupirsi più di nulla e ad apprezzare tutto ciò che concerne Victor Sjöström. Essere snob significa saperla un pò più lunga degli altri, ma senza entrare nei dettagli.

Dio mio, Manrico, è orribile!

Cosa non lo è, Piero?

Hanno arrestato otto persone solo perché non hanno finito il dessert.

E cosa ti stupisce?

Avevano tutti meno di un anno!

Capita ogni giorno.

Ma godevano dell’immunità parlamentare!

Ovvio.

Erano tutti incensurati, di buona famiglia e andavano a messa ogni domenica.

E magari erano anche disabili...

No.

Appunto. Succede ogni giorno.

Però erano dei fan di Guerre Stellari, può essere considerata una malattia?

Come puoi guardare film tanto orrendi, Piero?

Essere snob non significa disprezzare gli altri, ma solo fare finta, che è una cosa diversa.
Per esercitare il proprio diritto allo snobismo è indispensabile frequentare persone che, per qualche ragione, abbiano deciso di rinunciarvi. Queste persone sono chiamate “gente comune” e sono indispensabili allo snob per procurarsi il necessario sollievo. Non è possibile dedicarsi con soddisfazione a pratiche snobistiche se manca la gente comune, così come è assurdo immaginare una società di soli aristocratici o uno sport dove arrivino tutti primi. Qualcuno deve pur stare sul gradino più basso del podio.
I problemi nascono quando gli snob iniziano a frequentarsi fra di loro. Quando un gruppo di persone è costituito principalmente da snob, i pochi esemplari di gente comune diventano prede ambite, contese con ogni mezzo da torme di snob bisognosi. Questo in genere fa sì che le persone comuni si dileguino in tempi scala abbastanza brevi (da 1 a 2.5 Gin Tonic) e scompaiano senza pagare il conto. Questo fenomeno è noto come “decadimento comune” ed è stato studiato per la prima volta da Jean-Paul Sartre durante le sue feste di compleanno.
In queste condizioni la pratica dello snobismo non dà nessuna soddisfazione, oltre a produrre conversazioni particolarmente noiose.

Dio mio, Manrico, è orribile.

E cosa ti stupisce, Manrico?

Cosa non mi stupisce, vorrai dire?

Ovvio.

Capita ogni giorno.

E cosa non capita ogni giorno?

In questi casi, se si vuole continuare a provare il sottile piacere di sentirsi migliori degli altri senza doverlo dimostrare, è necessario iniziare a fare gli snob con gli snob, cioè praticare quello che alcuni studiosi hanno definito “snobismo alla seconda”. Questo comporta un apparente ritorno alle posizioni della gente comune e il mettersi a guardare Guerre Stellari, benché con godimento simulato.
Ecco un esempio di dialogo fra un comune snob e uno snob alla seconda.

L’ultimo film di Victor Sjöström è semplicemente sublime.

Come puoi guardare film tanto orrendi, Manrico?

Quali film non lo sono?

Guerre Stellari, per esempio.

Mi prendi in giro, vero Manrico alla seconda?

E chi non ti prende in giro?

Naturalmente il problema si ripresenta quando snob alla seconda iniziano a frequentare altri snob alla seconda. Sembra che questo fenomeno, benché più raro del precedente, abbia un’evoluzione più rapida e porti in breve tempo al fenomeno dello "snobismo alla terza".
Costoro sono gli snob degli snob degli snob. Com’è facile immaginare, essi riprendono le posizioni degli snob comuni, ma lo fanno con una certa stanchezza (non bisogna dimenticare che è gente che ha alle spalle tre passaggi snobistici, che non sono proprio una passeggiata). Di solito si esprimono in modo laconico, con brevi commenti lapidari e risultano più liquidatori e sbrigativi che saccenti. A uno sguardo superficiale potrebbero sembrare più sereni degli snob comuni, ma in realtà sono solo più svogliati. Hanno perso gran parte dell’originaria verve polemica e l’esercizio dello snobismo al cubo non dà loro il sollievo sperato.

Dio mio, Manrico alla terza, è orribile!

Cosa?

Hanno arrestato otto persone solo perché non hanno finito il dessert.

...

Avevano tutti meno di un anno, godevano dell’immunità parlamentare, erano incensurati, di buona famiglia e andavano a messa ogni domenica. Dove vai?

A casa.

Ovviamente esistono anche gli snob alla quarta. Questi individui, spossati e piegati dallo sforzo di tutti questi salti snobistici, abbandonano anche le tecniche tipiche dello snobismo, le domande retoriche e il sorrisetto di superiorità e si lasciano andare senza opporre resistenza al più piatto conformismo. Sono anche detti “gente comune”.

(Smeriglia)

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