lunedì 11 febbraio 2008

la zuppetta

croissantIn un mondo nel quale la pratica della colazione fuori dalle mura domestiche sta diventando sempre più comune e diffusa, quanti di noi - veramente - fanno la zuppetta con il cornetto nel cappuccino sul bancone del bar?

Pochi - dico io - preoccupantemente troppo pochi.

Cosa c'è, vi vergognate? Pensate sia un gesto fuori luogo? O forse vi mancano le basi teoriche di una corretta zuppetta, vi manca lo slancio di un imprinting iniziale?

Si è portati a credere che per effettuare una buona zuppetta con il cornetto nel cappuccino del bar - d'ora in poi semplicemente "zuppetta" - non ci sia bisogno di alcuna preparazione. Lo dico chiaramente: bisogna rifiutare con decisione questa spontaneistica rassegnazione ad una falsa etichetta, tanto approssimativa quanto odiosa.

La zuppetta è prima di tutto una tecnica che può diventare una vera e propria arte, a condizione di effettuare una buona preparazione psico-fisica. Eseguire una zuppetta tecnicamente perfetta non è facile e richiede impegno e dedizione.

Per iniziare la nostra preparazione, divideremo l'esecuzione della zuppetta in quattro fasi.

[1] PREPARAZIONE
Inspirare ed espirare lentamente aria, concentrandosi sulla sagoma del cornetto.
La mano destra si avvicina ad uno dei due corni del lievito che viene quindi afferrato utilizzando le dita indice, medio e pollice.
Avvicinare il cornetto alla tazza di cappuccino.

In questa prima fase - soprattutto nel periodo iniziale del vostro training - dovreste evitare di incrociare gli sguardi allarmati dei vostri vicini di bancone che staranno pensando "Wunderbar! Ma mica starà a fà proprio la zuppetta col cornetto?". Questo per evitare di perdere la concentrazione. Successivamente, quando sarete più sicuri di voi, sarà invece auspicabile cercare con lo sguardo chi vi sta vicino come per dire "Hai capito bene, sto proprio per inzuppare il cornetto nel cappuccino, alla faccia tua e di chi non fa la zuppetta!". Ricordate che l'autocoscienza psicologica è il primo fondamento di una zuppetta da antologia!

[2] IMMERSIONE
La mano destra comincia a piegare il polso verso il basso, sino ad immergere il cornetto nel cappuccino per circa un terzo del suo volume.
Reprimete la tentazione di estrarre immediatamente o in modo scomposto il cornetto dalla tazza, in modo che il cornetto stesso si infracichisca a dovere mentre la vostra salivazione raggiunga il giusto livello.
Effettuare un movimento circolare della mano destra nella schiuma del cappuccino per agevolare l'infracichimento del cornetto stesso.

[3] EMERSIONE
Dopo la fase di immersione la mano destra comincia l'estrazione del lievito dalla tazza. É una fase delicata. Mentre la mano destra si solleva bisogna scuotere il cornetto infracichito sul bordo della tazza, come se si stesse scuotendo un termometro ma molto delicatamente. Diciamo, per usare la metafora del termometro, che si deve passare da una temperatura di 37,4 C° a una di 37,2 C°. Superata la "sotto-fase termometro" dell'emersione, la mano destra ricomincia la sua salita, la bocca comincia a dischiudersi e il capo viene chinato dolcemente in avanti. Tutto questo senza strappi, in modo fluido.

[4] CONCLUSIONE
La mano destra effettua una rotazione completa portando il cornetto a fare il suo ingresso nella cavità orale che nel frattempo avrà raggiunto la massima apertura. Addentare ed allontare la mano destra con il cornetto in esubero in posizione di stand-by, pronto a dare luogo ad un nuovo ciclo di zuppetta (lontano dalla bocca, ma nemmeno con l'avambraccio del tutto steso, come se si tenesse in mano un cero votivo).
Deglutire, inspirare ed espirare emettendo il verso "mmmmhhhh...." possibilmente in maniera tale che sia udibile dai vostri vicini di bancone.

Con il tempo e la pratica si otterranno zuppette sempre migliori e stilisticamente corrette.
Studiate e, soprattutto, esercitatevi.

10 commenti:

  1. UN CAPOLAVORO SENZA PRECEDENTI

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  2. Si va be'... ma tra il dire e il fare c'e' di mezzo la moglie del barista che, nell'estremo tentativo di salvaguardare la buona dignità del locale, mi redarguisce a modo davanti a tutti gli astanti ancora assonnati: "e mmma mica se po' fa' eh?"

    Fosse Rosati a Piazza del Popolo, ma è un baretto di periferia, mattutina appendice di casa mia.

    Mastro Forchetta

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  3. Si va be'... ma tra il dire e il fare c'e' di mezzo la moglie del barista che, nell'estremo tentativo di salvaguardare la buona dignità del locale, mi redarguisce a modo davanti a tutti gli astanti ancora assonnati: "e mmma mica se po' fa' eh?"

    Fosse Rosati a Piazza del Popolo, ma è un baretto di periferia, mattutina appendice di casa mia.

    Mastro Forchetta

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  4. la moglie del barista effettivamente non è contemplata nel metodo... puoi solo sperare che si arrenda a una zuppettata di massa della clientela tutta!! :)

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  5. orestemiobello...ora si che le giornate lavorative passeranno più velocemente!!!
    soraclaudiamariaporzia

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  6. orestemiobello...ora si che le giornate lavorative passeranno più velocemente!!!
    soraclaudiamariaporzia

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  7. Caro Sir Caribù,
    avete ragione, la frenesia del nostro conformismo quotidiano e laborioso ci ha portato lontano dai veri piaceri della vita; come non praticare la scarpetta sul sughetto di agnello, come intristirsi davanti al tiggì quando c'è il vino, il pane caldo, la mia Orsa a tavola con me?
    E come non cazzeggiare allegramente sul tuo blog quando sono dimissionario e se mi licenziano mi fanno un piacere?
    Jean Claude Du Boise

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  8. Caro Sir Caribù,
    avete ragione, la frenesia del nostro conformismo quotidiano e laborioso ci ha portato lontano dai veri piaceri della vita; come non praticare la scarpetta sul sughetto di agnello, come intristirsi davanti al tiggì quando c'è il vino, il pane caldo, la mia Orsa a tavola con me?
    E come non cazzeggiare allegramente sul tuo blog quando sono dimissionario e se mi licenziano mi fanno un piacere?
    Jean Claude Du Boise

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  9. Mi corre l'obbligo di farle un appunto, o parabola......
    Nella fase di emersione sarebbe meglio operare una torsione del polso atta a far sì che la tremebonda e ribelle goccia, invece di cadere sul bancone suscitando un accorato "ooohhhhhhhh", inizi un percorso elicoidale sulla superfice del cornetto stesso...Questa torsione deve essere praticata contemporaneamente alla fase morsicatoria, ciò farà si che la goccia non abbia la possibilità di superare il limite tra asciutto e inzuppato.
    Prof

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  10. Mi corre l'obbligo di farle un appunto, o parabola......
    Nella fase di emersione sarebbe meglio operare una torsione del polso atta a far sì che la tremebonda e ribelle goccia, invece di cadere sul bancone suscitando un accorato "ooohhhhhhhh", inizi un percorso elicoidale sulla superfice del cornetto stesso...Questa torsione deve essere praticata contemporaneamente alla fase morsicatoria, ciò farà si che la goccia non abbia la possibilità di superare il limite tra asciutto e inzuppato.
    Prof

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